venerdì 15 luglio 2011

Lieve....Lento.....Fragile......



Chiudo gli occhi.
Perché non ti voglio vedere.
Ti voglio solo sentire.
Voglio sentire la tua presenza.
Nel silenzio….silenzio assoluto.......come una bolla di cristallo.
Sentire il tuo respiro.
Percepire le tue onde di calore.
Stai zitto e lasciami fare.
Fatti sentire.
Mi avvicino.
Ti annuso.
Il tuo odore è casa.
Quella casa in cui non entri da mesi ma in cui hai passato dei momenti indimenticabili.
Lo sento.
Inspiro.
Mi gonfio narici e polmoni.
Fra un po' ne sarò assuefatta, standoti vicino, quindi il primo respiro di te me lo voglio imprimere nel cervello.
La tua pelle è LA PELLE.
Quella che ho sempre desiderato.
Quella che ho sempre toccato con sorpresa.
Il mio palmo su di essa, appoggiato leggermente e fermo, percepisce quelle vibrazioni che sono solo tue.
I peli del tuo petto mi solleticano la pelle sensibile dei polpastrelli.
Mi scende un sospiro, nitido nel silenzio ovattato di questo niente di spazio che occupiamo.
Lasciati toccare.
Lasciati mappare.
Ti prendo la mano.
La pelle leggermente ruvida.
E' grande.
La tengo tra le mie e la porto al mio viso.
La appoggio sulla mia guancia.
La mia pelle si riscalda ancora di più al contatto col tuo palmo.
Il tuo pollice sulle mie labbra...si muove poco....le accarezza.
Ogni minimo movimento genera spostamenti d'emozione enormi.
Dentro alle mie palpebre chiuse vedo solo rosso scuro......
Le mie sopraciglia si inarcano automaticamente in un'espressione di leggera sofferenza.....la sofferenza generata dalla maestosità di questo contatto.
Il tuo Mignolo sul mio orecchio.
Anulare e Medio appoggiati sulla mia tempia.
Il tuo Indice sulla mia palpebra.
Il pollice sulle labbra.
La tua mano è perfetta. E' stata inventata per abbracciare il mio viso.
Scendo con le mie dita lungo il tuo polso.
Percepisco i rigonfiamenti delle vene che ci passano appena sottopelle...le accarezzo....le seguo per un po'.....poggio indice e medio, premo leggermente....e sento il tuo cuore che batte sotto.
Battiti calmi e regolari, ritmati.
Una dolce Macumba cavernosa.
Spingo la tua mano verso il basso.
Posteggio due tuoi polpastrelli sulla mia giugulare.
Anche il mio batte....ma è più veloce.
Restiamo così.
Per favore.
Restiamo così finché la bolla di cristallo dell'immaginazione non si divelgerà in polvere fine......


…...fine.......



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