Voglio
solo sdraiarmi.
A
letto.
Sdraiarmi
e masturbarmi pensando a te.
Un
attimo.
E'
stato un attimo.
E'
stato un attimo di “non sapere”.
Un
“non sapere” durato giorni, mesi.
Un
profondo “non sapere”.
Un
“non voler immaginare”.
Tutto
è improvvisamente convogliato, come in uno strettissimo imbuto, in
pelle addosso.
Pelle
di carezze.
Pelle
di piccoli baci, di delicate labbra sulla mia testa.
Pelle
di mani che sfiorano braccia.
Rumore
dei tuoi passi sulle scale.
Il
mio salire dietro di te e dopo di te, senza sapere cos' avrei
trovato.
Trovare
la tua pelle.
Trovare
la tua testa.
Trovare
la tua bocca.
Trovare
le tue mani che instancabilmente mi accarezzano.
Cercare
la poca aria che entra dalla finestrella, che fa ondeggiare la
tendina triangolare che vibra ai miei occhi socchiusi e al mio
respiro mai sazio.
Indugio
nel toccarti perché mi piace che tu mi tocchi.
Mi
piace che mi baci.
Mi
piace che dispensi saliva lucida sulla mia pelle opaca.
Mi
piace guardarti mentre lo fai.
Indugio
nel toccarti perché voglio ritardare il piacere dello scoprirti.
Non
immagino neanche lontanamente le meraviglie del tuo corpo.
Quando
ne vengo a conoscenza, le mie mani confessano al mio cervello quanto
e quale territorio vi è da scoprire......
…...e
allora il mio desiderio si fa fame.
Sotto
alla lingua mi si forma una pozzanghera di desiderio.....in mezzo
alle labbra un fiume di istinti si vanno a liquefare.
Nel
frattempo la tua dura e nervosa carne asciutta si bagna.
La
mia fame diviene fagocitante e porto il mio palmo bagnato alla bocca
e alla lingua per assaggiare le tue viscosità.
…..ed
è tutto.
E'
colpa di tutto te.
E'
immensamente colpa del fatto che mi stai dando tutto ciò di cui ho
bisogno, che mi stai regalando tutto ciò di cui ho voglia.
E'
immensamente colpa del fatto che mi stai leggendo dentro.
Non
ascoltarmi, non guardarmi............sono sottosopra, stupita,
allibita.
Vedere
le tue labbra che sorridono ancora e ancora.....i tuoi occhi che mi
guardano e poi si chiudono......
Le
tue dita che mi carezzano in modo sottile e che poi mi avvinghiano la
carne.
Ti
vedo muoverti attraverso il tuo territorio, regalarmi cibo, donarmi
musica, aprire delle piccole/grandi porte della tua vita.
Ti
guardo allibita come un quieto e vibrante spettacolo per me, solo per
me.
Assisto
ai tuoi orgasmi stupefatta, alla tua capacità di lasciarti “andare
via” dentro di me.
Ti
osservo, irrequieta dentro di me, come davanti ad un'immensa landa
lussureggiante e straniera da scoprire, visitare, conoscere, godere.
Accolgo
e raccolgo tutto ciò che mi regali come una creatura affamata di
realtà, di vita vera.....mentre mi accorgo che sì, è
vero........la realtà è distante da questa bolla irreale che stiamo
vivendo.
E
il domani?
Il
domani è lontano da noi tanto quanto il reale del “qui ed ora” è
fantasia.
Quanto
è fantasia?
Quanto
è lontano?
Tempo
e spazio complottano come serpi velenose alle spalle del mio
desiderio di esploratrice.
E
allora ti immagino.
Ora.
Adesso.
Qui.
Sola.
Ti
immagino disteso su quel letto.
Immagino
i diversi tipi di respiro che ho sentito fluire dalla tua bocca : il
respiro affannoso della monta, dello scioglimento dei
ghiacciai........il respiro quasi impercettibile sui miei
capelli.....il respiro lento e regolare del tuo sonno vicino pochi
centimetri dal mio risveglio.
Immagino
il tuo odore caldo ed umido e la tua pelle luccicante di sudore
salato.
Immagino
le tue dita che mi riempiono il bicchiere di vino rosa, che mi
scivolano dentro la bocca, che mi scivolano dentro ogni parte del mio
corpo, che mi sfiorano dolcemente il viso facendomi persino
imbarazzare.
Immagino
la tua voce che mi racconta di posti che forse nella mia vita non
vedrò mai, la tua voce che mi spiega quello che secondo te dovrei
fare, la tua voce a farmi ridere e ghignare, la tua voce rotta dal
godimento, la tua voce che mi dice : “....andiamo a giocare.....”
Immagino
il tuo passo lento, ad accompagnarmi ovunque.
Immagino
i tuoi occhi che mi scrutano quando la mia testa è altrove.
Immagino
la tua presenza.
Vicino
a me.
Immagino
due anime che si sono scontrate, incrociate.
Non
so chi sei.
So
solo che voglio sdraiarmi.
A
letto.
Sdraiarmi
e toccarmi pensando a te.
Toccarmi
e godere immensamente di quell'orgasmo che non TI ho regalato.
Di
quell'orgasmo che non MI sono donata.
Di
quel mio orgasmo che CI ho negato.